da | Apr 24, 2017 | Blog

Se qualcuno di voi pensava che leggere Topolino fosse una cosa da ragazzini, tra poco cambierà idea. I personaggi del più famoso disegnatore del mondo riflettono in modo puntuale modelli tipici della nostra società, in cui sono facilmente riconoscibili nomi noti e situazioni vissute da tutti noi, con un’estrema attualità malgrado i personaggi siano stati creati nella prima metà del secolo scorso.

Paperone: il profitto prima di tutto

Partiamo da Zio Paperone. E’ un grande imprenditore, disposto a tutto pur di raggiungere il suo scopo: creare profitto. Ottimismo, energia, fiducia in se stesso e nelle possibilità: non si abbatte mai, reagisce sempre.

Per l’obiettivo passa sopra i legami parentali, rinuncia all’amicizia, usa strategie utilitaristiche: a farne le spese sono i suoi più stretti collaboratori (il maggiordomo); poi gli amici (ad Archimede viene chiesto di inventare di tutto e senza richiedere compensi) e poi i parenti più stretti (Paperino viene coinvolto nelle avventure più azzardate e nei compiti più faticosi sotto il ricatto dell’elenco di debiti). Unico vezzo di Paperone à la “distinzione”: lui vuole essere “il migliore”.

Questo bisogno di riconoscimento lo porta a fare errori ed operazioni a volte azzardate, a volte dannose. Una cosa su tutte lo mette all’angolo e fa emergere il suo lato debole, il sentimento: la famosa numero 1.

La Numero 1, la moneta che consacra l’inizio del successo, dopo tutte le fatiche fatte nel Klondike nelle miniere d’oro, là dove ha trovato la sua pepita a uovo d’anitra e ha guadagnato il suo primo milione e a rinunciato all’amore di Doretta Doremì che in originale si chiamava Glittering Goldie (non vale neanche la pena di tradurre :-).

Consigli: attenzione ai valori (autorità e autorevolezza sono cose diverse) e alle persone: qualcuno deve essere salvato, anche a discapito di un possibile profitto.

Topolino: il libero professionista

Topolino, grandi doti di analisi e comprensione dei fenomeni e delle situazioni, lavora da solo, da sempre. Si affianca al Commissario Basettoni per cui presta consulenze per risolvere i misteri dei crimini più complessi della città. E’ un personaggio di successo, economico e sociale, ha una vita relazionale stabile (fidanzato perenne di Minnie), viene invitato come esperto a congressi e seminari.

Per lui la libera professione è una scelta consapevole e che gli dà ottime soddisfazioni ma che lo porta ad essere impegnato costantemente in missioni pericolose ed ad alto stress.

Il tempo è il problema di Topolino: è sempre poco rispetto agli impegni e Minnie se ne lamenta. Difficile conciliare una vita tranquilla con obiettivi di crescita professionale così ambiziosi, ma il nostro Topolino gestisce le situazioni con intelligenza e garbo occupandosi anche degli amici (è sempre vicino a Pippo, il suo amico più caro, che rappresenta la sua antitesi caratteriale).

Topolino è un mito: lui sta bene così, va bene così.

Consigli: qualche vacanza di più con la fidanzata e scampagnate con gli amici, per non farsi sopraffare dallo stress e perdere di lucidità ed efficienza, ma anche per non perdere le persone care.

Paperino: il precario, per caso e per scelta

Ma è mai possibile che riesca a trovare solo i lavori più assurdi, precari e mal pagati?

Si, ci riesce con assoluta costanza, e per giunta gli capita anche di perderne alcuni! Paperino, nipote del papero più ricco del mondo, non riesce ad arrivare a sera.

I creditori che lo rincorrono per avere quanto dovuto non si contano, ma lui non si dispera, semplicemente scappa.

 

Il fatto di avere i tre nipotini a carico non lo porta a riflettere sulla sua condizione e a cercare una via verso la stabilità: piuttosto si imbarca in avventure piuttosto scombinate dove ad un lavoretto incerto ne segue un altro. Così tira a campare. L’autostima non fa faville: sono frequenti le crisi che lo colpiscono e lo portano alla depressione.

La soluzione a tutto: un bel pisolino sul divano. E si verifica un evento fortuito che interpreta come risolutivo, lui subito torna alle vecchie abitudini, senza preoccuparsi del domani.

Consigli: colloquio di orientamento, corso di specializzazione e avviamento al lavoro. Ma soprattutto un po’ più di autocritica e voglia di impegnarsi per un progetto stabile.

Gastone: il raccomandato, dalla vita

Gastone rappresenta quelli a cui va sempre tutto bene: e ai comuni mortali questo sembra non essere possibile, eppure è così. Sono quelli che fanno un concorso così per provare e lo superano, sono quelli che conoscono la persona giusta per il posto giusto, sono quelli a cui la vita sorride sempre.

Perchè poi è abbastanza vero che quando le cose vanno bene, normalmente è tutto più facile. Qui c’è poco da fare: non si può studiare da Gastone.

Non ci si può inventare doti che non si hanno (la simpatia, la bellezza – si perchè nel nostro mondo fatto in buona parte di “facciata” aiuta anche quella, la provenienza da una famiglia prestigiosa, ecc..).

Sì, su questo non c’è molto da inventare, però ci si può aiutare. Come? Aiutando la fortuna a trovarci: l’unico modo amplificando la ricerca di opportunità e cercando, attraverso un impegno costante, di migliorare noi stessi e quindi l’immagine che gli altri, il mondo, percepiscono di noi.

Consigli, non ai “Gastone”, perchè non ne hanno bisogno, ma a tutti quelli che aspirano a diventarlo: corso di self empowerment e – se siete credenti – qualche pellegrinaggio a santuari certificati.

 

 

 

Brigitta: l’imprenditrice al femminile

Brigitta è l’unico personaggio femminile di Disney che esce dagli stereotipi della donna tutta cuore, moda, cucina e nipoti. Brigitta, innamorata da sempre del suo “Paperonuccio”, dimostra buone propensioni imprenditoriali, anche se si avventura in affari strampalati con il suo socio per antonomasia Filo Sganga.

Brigitta ha due grandi obiettivi: prioritaria è la conquista di Peperone ma – per giungere a questo obiettivo – deve dimostrarsi all’altezza del suo amato creando imprese a volte davvero strampalate. In questo caso ci troviamo di fronte ad un’imprenditrice per amore, una tipologia molto vicina a quella delle imprenditrici “di famiglia”, ovvero donne che affiancano i propri compagni nella gestione aziendale di strutture create e sviluppate insieme.

Brigitta mischia i motivi di cuore a quelli di affari, mette la creatività a servizio del proprio lavoro, usa – oltre alle capacità intellettive – tutti gli strumenti emotivi di cui dispone sostenendo progetti in cui il diversity management fa la differenza.

Consigli: meglio separare le cose, il cuore ha le sue regole, il business altre, ricordando che essere donna può essere un vantaggio competitivo da sfruttare al meglio.

Bene, se siete arrivati fino a qui spero che vi siate divertiti, abbiate pensato ai vari Paperone e Paperino che conoscete e abbiate riflettuto sull’attualità di questi personaggi, basta rilocalizzarli nei contesti di cui facciamo parte.

E se qualcuno di voi si chiede come posso conoscere tanti particolari, confesserò ai miei detrattori che affermano che leggo solo saggi sulla formazione e testi sui social media che non è così… vi sbagliate.

Guardate qui! Ed è solo una piccola parte della mia collezione.

P.S. Un caro saluto e una dedica a @Claretta Muci che ho avuto il piacere di conoscere proprio grazie a Topolino.

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