DDI Didattica Digitale Integrata: la nuova sfida, per la scuola e per le famiglie

da | Nov 8, 2020 | Blog

La scuola è stata stravolta dal COVID, uno tsunami che ha stravolto tempi, modi e contenuti e che ha imposto nuovi modelli e learning design.

Dopo la DaD, Didattica a Distanza, ora parliamo di Didattica Digitale Integrata.

Ma di cosa si tratta?

Didattica Digitale Integrata

È una metodologia innovativa di insegnamento-apprendimento complementare a quella tradizionale della scuola in presenza.

Non sostituisce al didattica tradizionale ma la integra con learning object, peer review, gamification.

È la sfida a cui è chiamata a rispondere la Scuola e i soggetti che la animano, le famiglie, e i ragazzi.

Come deve essere progettata la DDI

Una ricerca del Censis mette in risalto una delle più grandi preoccupazioni dei Dirigenti Scolastici: i docenti saranno in grado di ripensare la formazione secondo questo nuovo modello?

La DDI deve essere progettata tenendo conto del contesto assicurando l’inclusività e la sostenibilità delle attività proposte evitando di effettuare una mera trasposizione di quanto viene fatto in presenza. Sarebbe l’errore più grande, perché non funzionerebbe

Chi ha attivato la Didattica Digitale Integrata

La Didattica Digitale Integrata è stata attivata principalmente nelle scuole secondarie di secondo grado, dove oggi si effettuano in presenza solo i laboratori didattici (situazioni di apprendimento in azione, learning by doing, ultima testimonianza della scuola pre-lockdown).

Metodologie didattiche

Le metodologie più adatte indicate dal Ministero, sono, a titolo di esempio, le seguenti: flipped classroom, debate, apprendimento cooperativo, della didattica breve, in funzione del tipo e ordine di scuola a cui si fa riferimento.

Flip Teaching e dintorni

Il flip teaching è una metodologia didattica che negli ultimi anni si sta rapidamente diffondendo nel mondo della scuola.

La traduzione letterale del termine flipped classroom significa classe capovolta, modalità di insegnamento e apprendimento supportata da contenuti digitali dove tempi e schema di lavoro sono invertiti rispetto alla tradizionali modalità che prevede un primo momento di spiegazione, dove l’insegnante svolge una lezione in aula alla classe, seguito da un secondo momento dove gli studenti svolgono i compiti individualmente a casa.

Viceversa, nel modello flipped il primo momento consiste nell’apprendimento autonomo da parte di ogni studente, dove l’ausilio di strumenti multimediali risulta particolarmente efficace e produttivo, che avviene all’esterno delle aule scolastiche.

Le ore di lezione di aula vengono utilizzate per svolgere una didattica personalizzata fortemente orientata alla messa in pratica delle cognizioni precedentemente apprese, dove la collaborazione e la cooperazione degli studenti (in ottica peer2peer) assumono centralità.

La flipped classroom produce un ribaltamento dei ruoli tra insegnanti e studenti, dove il controllo pedagogico del processo vira decisamente dall’insegnante agli studenti che sono chiamati ad assumere autonomia e responsabilità riguardo al proprio successo formativo, mentre l’insegnante assume il compito di guidarli nel loro percorso educativo. I fondamenti teorici del modello traggono spunto da Dewey (1949) e dal pensiero di Montessori (1950), e nell’approccio costruttivista dell’apprendimento (Maglioni e Biscaro, 2014).

Valutazione degli apprendimenti

Il compito della valutazione è assegnato al docente secondo un metodo che deve rispondere a questi criteri: costante, trasparente e tempestiva.
Fondamentale attuare una valutazione formativa (disponibilità a cooperare, lavorare in gruppo e ad apprendere, livello di responsabilità personale, autonomia operativa, capacità di autovalutazione) per giungere ad una valutazione complessiva più oggettiva possibile in quanto basata su un numero sufficiente e composito di elementi.

La formazione dei docenti 

È fondamentale che i docenti – così come il personale di assistenza tecnica – non vengano lasciati soli: non è pensabile continuare a far conto sulla buona volontà e intraprendenza di alcuni, per quanto ampiamente dimostrata da parte di molti docenti, per ricostruire il sistema educativo.

Bisogna fissare standard e identificare priorità.

Tra i focus su cui bisognerà effettuare upgrade di competenze possiamo identificare:

  • Metodologie innovative di insegnamento
  • Processi di apprendimento
  • Modelli inclusivi per la DDI
  • Didattica interdisciplinare
  • Gestione del gruppo classe (Team Building e Team Working)
  • Dimensione emotiva degli studenti
  • Privacy, salute e sicurezza
  • Competenze digitali sull’utilizzo di piattaforme e tools
Non sarà un percorso facile, non sarà un processo fluido e veloce, ma dobbiamo provarci, anzi, dobbiamo assolutamente riuscirci.
Viceversa, la qualità della formazione della generazione in classe in questi anni sarà irrimediabilmente compromessa.

 


 

Per approfondire: quadro normativo di riferimento

  1. Decreto Ministero dell’Istruzione 07 agosto 2020, n. 89 di cui le linee guida costituiscono l’Allegato A
  2. Art. 1, co. 2, lettera p) D.L. 25 marzo 2020, n. 19
    3. Nota Dipartimentale 17 marzo 2020, n. 388
    4. D.L. 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, nella L. 6 giugno 2020, n. 41 con particolare riferimento all’art. 2, co. 2 e 3-ter
    5. D.L. 19 maggio 2020, n. 34
    6. Art. 31, co. 3 dell’Ordinanza del Ministero dell’Istruzione 16 maggio 2020, n. 10
    7. Decreto Ministero dell’Istruzione 26 giugno 2020, n. 39

 

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