Quando i Manager adottano un approccio da Coach, tutti vincono

da | Set 4, 2022 | Blog

Leadership inclusiva. Non basta parlarne. Bisogna crederci e praticarla

Quando i manager assumono una mentalità da coaching, si concentrano sullo sviluppo dei membri del proprio team i risultati si vedono.

Sara nel suo precedente incarico, era terrorizzata dal venerdì: era il giorno del check con il suo manager.

Raramente si è sentita dire qualcosa di particolarmente positivo o utile in quegli incontri: il focus era incentrato su ciò che non “andava bene” senza motivazioni oggettive ne indicazioni di alternative migliorative. Il risultato emotivo che tutto ciò comportava determinava la qualità del suo week end.

Gli incontri, in presenza o online. Erano caratterizzati dallo stesso copione. Elenco delle attività, obiettivi raggiunti: se tutto andava bene c’era qualche particolare da rivedere, se i risultati non erano stati raggiunti piovevano le critiche e i rimproveri.

Il suo manager non aveva alcun interesse a conoscerla come persona e la mancanza di supporto e condivisione è stata la ragione principale per cui ha lasciato l’azienda. Non la retribuzione, non gli uffici, non la possibilità di smart working: semplicemente la relazione e il suo benessere come professionista e come persona.

Sara da due settimane ha un nuovo lavoro. Il suo nuovo manager sembra più un allenatore che un manager. Ha fatto i complimenti a Sara su ciò che sta facendo bene e ha riconosciuto il valore del suo impegno.

Ha posto domande funzionali a capire e migliorare, ha proposto strategie utili per una migliore organizzazione delle attività su cui Sara ha lavorato con il team.

Sara ha avuto un ritardo su un task, il manager glielo ha fatto notare in modo empatico fornendo un feedback come un’opportunità di crescita, non come un fallimento.

Il manager ha espresso curiosità e interesse per chi è Sara come persona e cosa è importante per lei e per come intendo il suo benessere in azienda.

Ecco come si concretizza nella vita di ogni giorno una vera cultura del coaching: significa portare le persone a esprimere il loro pieno potenziale invece di gestirle.

UN NUOVO STILE DI LEADERSHIP. 

Un approccio di coaching alla leadership garantirà interazioni positive motivando e fornendo linee guida e nuovi strumenti, potenziando le risorse ponendo domande, ascoltando attentamente e utilizzando la curiosità come strumento per un dialogo proattivo e positivo.

Se questo risultato non viene raggiunto mi faranno la pelle, state certi che io farò lo stesso a voi

Quando i manager assumono una mentalità da coaching, si concentrano sullo sviluppo dei membri del proprio team.

Spiegano e motivano le obiezioni e le critiche: le osservazioni assumono allora un senso che passa dal personale all’oggettivo, salvando la stima reciproca e il principio di condivisione di un obiettivo comune.

Non è più un capo che “torchia” un sottoposto, sono due persone che lavorano nella stessa squadra per segnare il goal ed esultare insieme.

Il feedback: un dovere manageriale o un’opportunità di supporto

Il tradizionale stile di leadership del “capo” privilegia politiche, piani e programmi rispetto alle persone e a cui fornire feedback.  Può fare un’enorme differenza creare una cultura di leadership e attrezzare i manager a guidare le p loro persone come se fossero dei veri e propri allenatori: gli effetti si riflettono sia sul clima che sulle performance, e molti studi recenti attestano sia l’uno che l’altro risultato (Gallup – ad esempio – più volte negli ultimi anni ha dedicato risorse a studiare questo fenomeno e a riportarne gli impatti sui trend di sviluppo aziendale).

L’approccio da coach motiva al risultato e accelera la crescita delle persone

Un approccio da coaching nella gestione della leadership significa portare alle proprie persone una mentalità di “possibilità”.

I manager che interagiscono con i membri del loro team con questo approccio, ispirano a cercare nuove soluzioni e strategie innovative piuttosto di continuare a fare le cose come sono sempre state fatte.

I leader di oggi devono essere in grado di gestire le risorse come “persone ” e devono essere empatici nel modo in cui interagiscono se vogliono trattenere le risorse in azienda e aiutarle a trovare un significato in ciò che ogni giorno la loro vita professionale chiedo loro.

Se non cambiamo modo di vivere la leadership in un modo più inclusivo, continueremo ad assistere all’abbandono di persone che “smettono in silenzio” di lavorare con noi, perché esauriscono le motivazioni gettando via potenziale di produttività, innovazione e creatività.

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